L'incredibile retrocessione in Serie C della Sampdoria
La Genova blucerchiata piange dopo l'amaro epilogo di una stagione andata tutta per il verso sbagliato
La Sampdoria è retrocessa per la prima volta nella sua storia in Serie C. Niente miracolo dell'ultima giornata, niente vittoria a Castellammare di Stabia, niente risultati favorevoli dagli altri campi. Niente di tutto ciò. E nemmeno la roulette dei playout per provare a crederci un po' di più. Nemmeno con quelli la Samp potrà contare per provare a salvarsi.
Insomma, tutto quello che ieri poteva andare storto, è andato storto, e nemmeno in modo troppo sorprendente, visti i recenti risultati ottenuti a fatica sul campo, con 6 punti nelle ultime 5, compreso quello inutile ieri in casa dello Juve Stabia.
Uno 0-0 che resterà marchiato nella storia: il più triste di sempre per il popolo doriano.
Quattro allenatori diversi, per 41 punti, non sufficienti per mantenere quella B che la Samp aveva di nuovo imparato a conoscere dopo la discesa dalla A nel 2023 (dopo il ritorno tra i grandi nel 2003) e 'mantenuta' solo per due stagioni, prima di un'altra, rumorosissima, caduta.
Pirlo, Sottil, Semplici, Evani. Ma il risultato non cambia
E dire che a fine ottobre il Doria viaggiava sereno. Battuto 1-0 il Mantova a Marassi, infatti, i blucerchiati avevano cominciato a solcare le sicure acque dei playoff, al settimo posto, gli stessi agguantati nella stagione precedente, all'ultimo, prima di essere eliminati al primo turno dal Palermo.
Ma dopo quel pomeriggio di festa e di speranze al Ferraris, il buio. Anzi, il tracollo. E le prime paure.
La Samp smette di vincere, di fare prestazioni e soprattutto risultati. Sottil, subentrato alla quarta giornata all'esonerato Pirlo, saluta la truppa alla 16°, per lasciare il timone a Leonardo Semplici.
Ma l'allenatore che a Ferrara confezionò un vero doppio capolavoro, portando la Spal dalla C alla A, a Genova, vacilla, come la sua squadra.
E nemmeno i pesanti rinforzi invernali aiutano - Niang, Cragno, Altare, Sibilli, solo alcuni dei 'Big', che tra le altre cose davanti presentava la coppia Coda-Tutino -, e la nave blucerchiata non smette di imbarcare acqua.
Il 1°febbraio avviene quello che, dopo ieri, si può definire come il primo canto del cigno, rappresentato dal successo interno (due mesi abbondanti dopo l'ultimo) sul Cosenza, in quello che aveva ormai assunto le sembianze di uno spareggio-salvezza.
Sette giorni dopo, un'altra vittoria, sempre di misura e sempre per 1-0, sul Modena.
Allora si può fare. Lo cominciano a pensare in tanti, anche i meno ottimisti. Invece, quei 6 punti filati rimarranno non altro che un'illusione.
Ad inizio aprile, dopo il derby perso a La Spezia, tocca a Semplici fare le valigie. A quel punto, si punta tutto sul cuore Samp, con Evani e Lombardo in panchina, e Andrea Mancini (figlio di Roberto) come ds. Come a dire: se cadiamo, lo facciamo tutti insieme.
Al debutto del 'nuovo' staff, è subito vittoria: 1-0, come ormai da prassi in stagione, soffrendo, a Marassi, contro il Cittadella.
Un passo in avanti e poi uno indietro (a Carrara), due pareggi con Cremonese e Catanzaro, e un altro acuto, davanti ad un Ferraris commovente, a spingere la Samp dal primo al centesimo. Ancora 1-0, questa volta contro la Salernitana, per provare a regalarsi ancora un'ultima speranza.
Che resisterà fino ai tre fischi di Fourneau di martedì 13 maggio 2025, quando la Samp non va oltre lo 0-0 sul campo dello Juve Stabia.
Terzultimo posto e retrocessione, così dice la classifica e così ha raccontato il campo. La terza in poche settimane per il mondo Samp, dopo quelle della Primavera e delle Women.
Un incubo totale, mentre l'altra metà di Genova sorride sotto i baffi.
Un incubo totale, dal quale la Samp, in qualche modo, dovrà provare a venirne fuori.