Inaki Williams, sei anni di Liga senza saltare una gara: ma in Italia c’è chi è riuscito a fare di meglio.

Pubblicata il 19/04/2022
Inaki Williams, sei anni di Liga senza saltare una gara: ma in Italia c’è chi è riuscito a fare di meglio.
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Sei anni consecutivi senza saltare una partita. Niente infortuni, nessuna febbre, squalifica o scelta tecnica per Inaki Williams, attaccante dell’Atletico Bilbao, giunto a 227 partite consecutive in Liga, per una striscia partita addirittura il 20 aprile 2016. Dopo aver ritoccato in stagione il precedente record di Juanan Larranaga, fermo a quota 202, “l’IronMan” basco sta continuando un qualcosa di insensato, ma nella nostra Serie A c’è chi è riuscito a far di meglio: Dino Zoff, uno dei decani del nostro campionato. Il portiere campione del mondo in Spagna nel 1982 ha disputato ben 332 partite consecutive, le prime due con la maglia del Napoli, con la quale aveva in precedenza interrotto un record di oltre 140 gare senza stop, per poi disputare undici campionati consecutivi – da 30 gare l’uno - senza mai saltare un match alla Juventus, con la fine della striscia arrivata solamente in occasione del suo ritiro, al termine della stagione 1983.
Nessuno in Italia è riuscito poi ad avvicinarsi a questo primato, il secondo è un altro portiere, Gianluca Pagliuca a 207, mentre il primo tra i giocatori di movimento è Javier Zanetti. L’ex capitano nerazzurro ha disputato tra ottobre 2006 e dicembre 2009 162 gare senza fermarsi di cui 137 nel massimo campionato italiano. “El Tractor”, simbolo di longevità e continuità, è stato avvicinato dal difensore della Lazio Francesco Acerbi. Il centrale azzurro ha cominciato la sua striscia nel 2015 quando faceva ancora parte del Sassuolo di Eusebio Di Francesco. Le cose non sono cambiate dopo il suo passaggio alla Lazio con cui ha continuato imperterrito fino all’espulsione rimediata nel 2019 al San Paolo contro il Napoli. Il difensore già pregustava un clamoroso sorpasso ma per lui sono arrivate “solamente” 149 di fila, 126 in A, ovvero undici in meno dell’argentino.
Numeri e record dal sapore antico, in un calcio moderno in cui i troppi impegni non permettono solitamente di dar vita a questo tipo di “prodezze”, invece l’esempio Williams dimostra come anche nell’era dei turni infrasettimanali, rose lunghe e turnover è possibile trovare ancora “Highlander” del genere.