Da quanto Milan e Bologna non vincono la Coppa Italia?

Rossoneri e rossoblù si ritroveranno contro mercoledì a Roma nell'ultimo atto del torneo, ma l'ultimo sollevato al cielo risale a tanto tempo fa

Pubblicata il 12/05/2025
Da quanto Milan e Bologna non vincono la Coppa Italia?
Saranno in 30mila i tifosi rossoblù presenti mercoledì per la finale a Roma

Se la giocheranno mercoledì a Roma, una contro l’altra, una coppa che entrambe desiderano fortemente, per scrivere la storia, ma anche per raggiungere gli unici obbiettivi rimasti: trofeo da sollevare al cielo ed Europa l’anno prossimo, non quella più prestigiosa (specialmente per i rossoneri), ma sicuramente importante.


Milan e Bologna, Bologna e Milan, tra due giorni all’Olimpico, per la Coppa Italia. La coccarda tricolore più ambita dalle ‘nostre’ il destino l’ha messa in palio cinque giorni dopo la recente sfida in campionato, con le coppe da centrare sullo sfondo e con la pressione di dover ritrovarsi pochi giorni dopo nuovamente di fronte, ma con una posta in palio ancor più elevata.


Chi la spunterà ce lo dirà il campo, chi l’ha già spuntata ve lo diciamo qui sotto, ricordando le Coppa Italia a tinte rossonere e rossoblù, conquistate in giorni che oggi però appaiono lontani, o lontanissimi.


Cinque volte Milan, ma l’ultimo successo risale a 22 anni fa


Cinque anni, per cinque coppe: ’67, ’72, ’73, ’77 e 2003. Uno dei club più vincenti sulla terra con la Coppa Italia non ha grande tradizione: suona strano, ma è così, soprattutto se comparato alle formazioni di cui ha potuto disporre nella sua storia il Milan, specialmente tra gli anni novanta e l’inizio del 2000.


Invece i titoli si contano letteralmente sulle dita di una mano. La prima Coppa Italia arrivò a Roma, contro il Padova, nel giugno ’67. In rosa Rivera, Trapattoni e Lodetti, ma il gol-vittoria lo segnò il brasiliano Amarildo, quanto bastò per mandare al tappeto i veneti dell’argentino Humberto Rosa. 


Poi il Diavolo si ripete’ per ben tre volte in un decennio, vincendo la sua ‘quarta’ in casa, a Milano, e battendo proprio i cugini dell’Inter. Due a zero il finale, con le reti di Maldera e Braglia, era il 3 luglio ’77 e in panchina c’era il ‘Paron’, il leggendario e unico Nereo Rocco.


Per quella successiva, il popolo rossonero dovette aspettare ben 26 anni. Altri tempi e altro Milan, fortissimo e fresco di successo in finale di Champions a Manchester contro la Juve di Lippi. La finale, contro la Roma di Capello (ex, e che ex), si giocò su due tappe, tra andata e ritorno. La prima a Roma, all’Olimpico, dove il Diavolo stravinse 4-1, il ritorno al Meazza. Dove i giallorossi partono forte, con una doppietta di Totti, che illude, prima dei centri di Rivaldo e di Pippo Inzaghi (nel mezzo l’espulsione di Cassano con tanto di ‘corna’ all’arbitro Rosetti, che fece il giro del globo). Due a due, fine dei giochi e Milan campione, a sollevare sul cielo di San Siro la quinta e fin qui ultima Coppa Italia della sua storia.


Cinquantuno anni fa, l’ultimo acuto rossoblù


Sette Scudetti e non solo, la storia del Bologna è unica e va rispettata, in Italia e in Europa. Tra i successi del club felsineo anche due Coppe Italia, nel ’70 e nel ’74.


Erano altri tempi, con il Bologna che già aveva fatto ‘tremare mondo’ (il detto di una volta dei tanti a veder dominare l’undici rossoblù) e che ancora aveva qualche cartuccia da sparare, anche se ormai le ultime da poter sfruttare.


Sei anni dopo lo spareggio vinto contro l’Inter di Herrera, guarda caso proprio all’Olimpico, anche per i rossoblù ci fu una prima volta nel torneo, all’epoca disputato su girone unico. Che il Bfc fece suo, con 4 vittorie, un pareggio ed una sola sconfitta, nonché il miglior attacco e la prima difesa del gironcino, in gara con Varese, Cagliari e Torino, sconfitto 2-0 all’ultima giornata con la doppietta di Beppe Savoldi.


Quattro anni dopo, il succulento bis: 23 maggio 1974. Questa volta è finale in gara secca (sempre all’Olimpico) contro il Palermo. Magistrelli porta avanti i rosanero a metà primo tempo e il vantaggio regge. Almeno fino al novantesimo, quando il celebre arbitro Gonella concede un generoso penalty agli emiliani, che Savoldi, glaciale, trasforma, portando il match ai supplementari. 


Nulla di fatto nei 30 minuti restanti giocati sotto il caldo torrido della capitale. Rigori, la spunta il Bologna: Bulgarelli, Savoldi, Novellini e Pecci, a deciderla nella lotteria finale. E’ un trionfo, ma resta l’ultimo nella storia del club, ben cinquantuno anni fa.