Conclave e calcio: due cardinali argentini del San Lorenzo puntano a dare "continuità"
Tra fede e sport, la Chiesa si prepara a scegliere il nuovo Papa dopo Bergoglio: c'è la possibilità di dare continuità
La questione della continuità o del cambiamento in Vaticano si fa più interessante con l’avvicinarsi del conclave. Con la morte del Papa argentino, Jorge Bergoglio, la domanda è se il successore proseguirà le sue riforme o se si intraprenderà un percorso più conservatore. Sotto questo punto di vista, c'è da sottolineare che quattro cardinali argentini sono tra i papabili, con alcuni legami curiosi al mondo del calcio, in particolare al San Lorenzo, il club che Francesco stesso ha sempre sostenuto con passione.
I papabili argentini dopo Bergoglio
Il conclave che si terrà nei prossimi giorni vedrà la partecipazione di figure di spicco, tra cui Mario Aurelio Poli, arcivescovo di Buenos Aires, che ha sempre sostenuto un approccio pastorale simile a quello di Papa Francesco. Poli, molto vicino alla squadra del San Lorenzo, è stato già protagonista di un incontro ufficiale con il club, dove ha ricevuto una tessera onoraria. Un segno del legame tra la Chiesa e il calcio, che ha caratterizzato anche il pontificato di Bergoglio.
Un altro papabile è Víctor Manuel “Tucho” Fernández, attuale prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, amico personale di Papa Francesco. La sua figura è legata a San Lorenzo, non solo per la sua affinità con il club, ma anche per il suo soprannome, “Tucho”, che affonda le radici nell’amore del padre per l’atleta del club Huracán, Norberto Méndez. Un legame familiare che ne fa un altro esponente della tradizione calcistica argentina, che continua a riflettere un certo spirito di dialogo e apertura, caratteristica di Francesco.
Non meno interessante è il cardinale Ángel Sixto Rossi, noto per la sua vicinanza a Papa Francesco e per l’impegno sociale che lo ha contraddistinto in Argentina. Rossi, appartiene a una famiglia di tifosi del Belgrano, ha sempre mostrato una posizione di apertura e unità, parole che potrebbero risultare utili nel panorama ecclesiastico contemporaneo.
Infine, c’è Vicente Bokalic Iglic, arcivescovo di Santiago del Estero e uno dei candidati con maggiori chance. Con una visione molto simile a quella di Francesco, Bokalic ha sempre avuto un forte impegno pastorale, in particolare nelle comunità vulnerabili. La sua passione per il calcio è nota, essendo tifoso del River Plate. La sua figura è stata sempre orientata al dialogo, una caratteristica che potrebbe rivelarsi cruciale per il futuro della Chiesa.
In un momento in cui il futuro del papato sembra incerto, l’identità e le inclinazioni di questi candidati potrebbero rappresentare una chiave per comprendere la direzione che prenderà la Chiesa, con un occhio anche al calcio, un tema che non è mai stato troppo lontano dalla realtà vaticana.