Filtra
Scegli paese
Bayern, striscia interrotta: si ferma a 85 il record dei tedeschi, salvo il primato del River Plate
Pubblicato il: 29/10/2021
11/05/2025
La cavalcata si è interrotta il 27 ottobre 2021, in maniera piuttosto traumatica: perdendo per 5-0 contro il Borussia M'gladbach in Coppa di Germania, il Bayern è uscito dal campo senza neanche un gol all'attivo per la prima volta in ventuno mesi. L'ultimo “digiuno” era capitato il 9 febbraio 2020, quando i bavaresi furono fermati sullo 0-0 dal Lipsia allenato da Julian Nagelsmann, proprio l'attuale tecnico del club di Monaco.
Il fragoroso stop del Borussia Park ha fissato la striscia a 85 partite, nel corso delle quali il Bayern ha vinto tutto ciò che poteva: una Champions League, una Coppa del mondo per club, due Bundesliga, due Coppe di Germania, due Supercoppe di Germania, una Supercoppa Uefa. Polverizzato il record europeo del Real Madrid di Ronaldo, che nella stagione 2016-17 si fermò a 73, così come aveva fatto il Santos di Pelè tra il 1961 e il 1963. Il Bayern però ha fallito l'aggancio al record mondiale della “specialità”, che resiste dal 1939. A stabilirlo, fu un River Plate leggendario, che in quegli anni a cavallo fra Trenta e Quaranta segnò valanghe di gol e vinse titoli in serie. Non era una squadra normale, specie nel quintetto di attacco, in cui nel corso delle stagioni si alternarono nomi che in Argentina sono giustamente circondati da un'aura mitica: come Bernabé Ferreyra, centravanti che nella massima serie fece più gol che partite: 206 reti in 197 presenze; Adolfo Pedernera, detto “El Maestro”, autentico genio del calcio, sia come uomo-gol che come punto di riferimento della manovra; o come Angel Amadeo Labruna, mezzala che con 293 gol è in cima alla classifica dei bomber di tutti i tempi nella Prima Divisiòn argentina. Dal 1936 al 1939, il River andò in gol ininterrottamente per 96 partite. In quel lasso di tempo le reti furono 316, quasi 3 e mezzo a partita. E il bello doveva ancora venire: negli anni seguenti il River diventò ancora più forte, tanto da vincere quattro titoli nazionali dal 1941 al 1947. Il quintetto offensivo, formato da Muńoz, Moreno, Pedernera, Labruna e Loustau, è ancora oggi ricordato e celebrato con il suo appellativo dell'epoca: “La Màquina”.
Il fragoroso stop del Borussia Park ha fissato la striscia a 85 partite, nel corso delle quali il Bayern ha vinto tutto ciò che poteva: una Champions League, una Coppa del mondo per club, due Bundesliga, due Coppe di Germania, due Supercoppe di Germania, una Supercoppa Uefa. Polverizzato il record europeo del Real Madrid di Ronaldo, che nella stagione 2016-17 si fermò a 73, così come aveva fatto il Santos di Pelè tra il 1961 e il 1963. Il Bayern però ha fallito l'aggancio al record mondiale della “specialità”, che resiste dal 1939. A stabilirlo, fu un River Plate leggendario, che in quegli anni a cavallo fra Trenta e Quaranta segnò valanghe di gol e vinse titoli in serie. Non era una squadra normale, specie nel quintetto di attacco, in cui nel corso delle stagioni si alternarono nomi che in Argentina sono giustamente circondati da un'aura mitica: come Bernabé Ferreyra, centravanti che nella massima serie fece più gol che partite: 206 reti in 197 presenze; Adolfo Pedernera, detto “El Maestro”, autentico genio del calcio, sia come uomo-gol che come punto di riferimento della manovra; o come Angel Amadeo Labruna, mezzala che con 293 gol è in cima alla classifica dei bomber di tutti i tempi nella Prima Divisiòn argentina. Dal 1936 al 1939, il River andò in gol ininterrottamente per 96 partite. In quel lasso di tempo le reti furono 316, quasi 3 e mezzo a partita. E il bello doveva ancora venire: negli anni seguenti il River diventò ancora più forte, tanto da vincere quattro titoli nazionali dal 1941 al 1947. Il quintetto offensivo, formato da Muńoz, Moreno, Pedernera, Labruna e Loustau, è ancora oggi ricordato e celebrato con il suo appellativo dell'epoca: “La Màquina”.