16/09/25, 11:58
Per giocare la Champions il Kairat Almaty deve circumnavigare la terra
Tra le 36 squadre qualificate alla fase campionato della Coppa dei Campioni ce n'è una che viene da lontanissimo

Olimpija Ljubljana, KuPS, Slovan Bratislava e Celtic hanno almeno una cosa in comune.
Non giocheranno la Champions 2025/26 per colpa dei campioni di Kazakistan del Kairat (che in kazako significa "forza", "energia" o "coraggio") Almaty ("il posto delle mele").
Cosa ci fa una squadra asiatica nella massima competizione europea per club?
Tecnicamente il Kazakistan, che è il nono paese più grande del mondo e ha una superficie che è più di nove volte quella dell'Italia, è uno stato transcontinentale perché una sua piccola parte, il suo angolo nord-occidentale, si trova aldiquà (rispetto a noi) del fiume Ural, che è considerato, insieme all'omonima catena montuosa, la linea di confine tra Asia ed Europa.
Se a questo aggiungete ragioni economico-politiche (gli scambi commerciali tra Europa e Kazakistan sono clamorosi), comprendete perché la rappresentante di un paese sostanzialmente asiatico partecipa a una competizione europea.
Prima l'Astana
Al debutto in Champions League, il Kairat non è la prima compagine kazaka a cimentarsi in Coppa dei Campioni. Nel 2009 l'Astana raccolse 4 punti, frutto di altrettanti pareggi, in un girone con Atlético Madrid, Benfica e Galatasaray.
45.000 km
Il Kairat arriva da una città a meno di 200 miglia dalla Cina e in questa Champions percorrerà 45.000 km, 5.000 in più di quelli che servono per circumnavigare la terra.
La trasferta più lunga sarà proprio la prima: per arrivare a Lisbona e sfidare lo Sporting, la squadra di Kairat Borandbayev (eh già il suo discusso presidente si chiama proprio come il club) dovrà affrontare un viaggio di oltre 8.000 km.