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Coppa del Mondo

26/11/25, 11:01

La partecipazione della Corea del Nord al Mondiale 2010 fu censurata in patria: il motivo

Dopo 44 anni la Corea del Nord torna a disputare la fase finale dei Mondiali senza particolari soddisfazioni

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Un evento atteso 44 anni dalla Corea del Nord si trasforma in una vera e propria debacle per la nazionale asiatica che torna a disputare la fase finale di un campionato del mondo nel 2010 in Sudafrica.

La Corea del Nord censurata in patria al Mondiale 2010

Nel 2010 tutti i giocatori della Corea del Nord militano nel campionato nazionale, a causa delle politiche estremamente restrittive del regime di Kim Jong-il riguardo all'emigrazione, e nelle qualificazioni ai Mondiali la squadra ritrova competitività: dopo aver eliminato la Mongolia e la Giordania nei turni preliminari, viene inserita del gruppo B nel girone di qualificazione insieme ai "cugini" sudcoreani, all'Iran, all'Arabia Saudita e agli Emirati Arabi Uniti. Al termine del girone la Corea del Nord si trova al secondo posto, l'ultimo utile per andare direttamente alla fase finale del Mondiale 2010 in Sudafrica.

Il sorteggio della fase finale dei Mondiali 2010 riserva alla Corea del Nord il Gruppo G con Brasile, Portogallo e Costa d'Avorio. Il 15 giugno la squadra debutta a Johannesburg contro i verdeoro, riuscendo a tratti a mettere in difficoltà la Seleção, che comunque s'impone per 2-1: la rete asiatica è realizzata all'89' da Ji Yun-Nam: nella seconda partita il Portogallo infligge ai coreani la sconfitta più pesante nella storia della nazionale, vincendo per 7-0 con la Corea del Nord che conclude la rassegna con una battuta d'arresto per 3-0 opposta alla Costa d'Avorio.

Proprio la partita contro i lusitani è oggetto di censura in patria con il match tagliato e ricomposto dal regime in modo da rendere meno traumatica la sconfitta; al termine del Mondiale si diffondono, addirittura, voci e speculazioni secondo cui il governo del dittatore Kim Jong-il avrebbe punito duramente l'intera squadra per gli scarsi risultati e che l'allenatore fosse stato messo ai lavori forzati in un cantiere edile, ma la FIFA e le fonti nordcoreane hanno sempre negato il verificarsi di questi avvenimenti.