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La Coppa del Mondo venne rubata nel 1966 per poi essere ritrovata dal cane Pickles
Il cane Pickles ha un posto speciale nella storia dei Campionati del Mondo di calcio
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Mancano circa quattro mesi all’11 luglio 1966, giorno del fischio d’inizio dei Mondiali in Inghilterra, quando la Coppa del Mondo, a quei tempi denominata Ribet in onore dell’ideatore della competizione Jules Ribet nel 1929, viene rubata il 20 marzo al Westminster Central Hall di Londra: disegnata dall’orafo parigino Abel Lafleur, è d’argento, placcata d’oro, alta 35 centimetri per quasi quattro chilogrammi di peso, rappresenta una forma ottogonale sostenuta da una figura alata, Nike, la dea greca della vittoria.
Il furto della Coppa del Mondo nel 1966
L’imbarazzo di Scotland Yard è evidente: il furto avviene domenica mattina mentre nella Hall si tiene una funzione religiosa con l’autore del furto mescolato tra i fedeli: le indagini portano in meno di una settimana all’arresto di Edward Bletchley, ex soldato di 47 anni, disoccupato, che aveva chiesto un riscatto di 15mila sterline inviando una lettera firmata “Jackson” a Joe Mears. L’allora presidente della Football association avvisa la polizia della missiva e finge di accettare l’accordo; un poliziotto sotto copertura incontra, così, l’uomo a Battersea Park, il luogo fissato per lo scambio, e lo arresta senza, però, trovare la refurtiva.
Il cane Pickles ritrova la Coppa
A risolvere il mistero è un cane di nome Pickles che, a soli sette giorni dal furto, ritrova il trofeo nascosto nella siepe di un giardino alla periferia sud di Londra avvolto in un giornale.
Il signor David Corbett, il padrone del bastardino di 4 anni, esce dalla sua casa di Upper Norwood per recarsi alla cabina del telefono e chiamare suo fratello come da lui dichiarato: “Pickles stava correndo intorno alla macchina del mio vicino, ho cercato di richiamarlo, ma ho notato che stava scodinzolando vicino a un pacco, avvolto in un giornale e legato con lo spago. L’ho preso tra le mani, ho strappato la carta e ho visto il disegno di uno scudo bianco. Poi sono apparse le parole Brasile, Germania Ovest e Uruguay stampate. Avevo visto le immagini dei Mondiali sui giornali e in televisione… Il mio cuore ha iniziato a battere forte. Ho sbattuto il premio sulla scrivania di fronte al sergente e ho detto: “Penso di aver trovato la Coppa del Mondo”.
Pickles risolve il caso e viene così premiato con una medaglia dalla National Canine Defense League, oltre a ricevere altri riconoscimenti: diventa una star televisiva e si guadagna anche una piccola parte nel film “The Spy with a Cold Nose”con Eric Sykes.
Quando l’Inghilterra trionfa nella finale del 1966 contro la Germania Ovest, lui e Corbett vengono invitati al banchetto ufficiale con tutta la squadra: il cucciolo, forse per l’emozione, fa i suoi bisogni vicino a uno degli ascensori del palazzo.
Purtroppo Pickles muore nel 1967: nel tentativo d’inseguire un gatto, rimane incastrato nel suo guinzaglio, ma ancora oggi viene ricordato con grande affetto da tutti gli appassionati di calcio.