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18/11/25, 10:43

Visti Mondiali 2026 prioritari per tifosi, la mossa di Trump per battere le attese di 14 mesi

Trump annuncia il "Fifa Pass" per i visti, riducendo a sei settimane le attese che erano fino a 14 mesi in alcuni Paesi

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Il caos burocratico della politica migratoria americana ha rischiato di strangolare il Mondiale 2026 prima ancora del fischio d'inizio. Per sventare un disastro di immagine e logistica, il Presidente Donald Trump ha annunciato la creazione del "Fifa Prioritised Appointment Scheduling System (Pass)", un meccanismo per dare priorità all'ottenimento del visto ai possessori di biglietti.

Il problema era lampante e drammatico: in Paesi come la Colombia, i viaggiatori attendono circa undici mesi per un appuntamento. A Città del Messico, l'attesa è di nove mesi e mezzo, mentre per i residenti non canadesi di Toronto si arriva a quattordici mesi. Se questi tempi fossero rimasti validi, la Coppa del Mondo sarebbe già finita e il trofeo assegnato.

Priorità, non garanzia

L'annuncio, fatto lunedì alla Casa Bianca insieme al Presidente FIFA Gianni Infantino, mira a ridurre i tempi di attesa per l'intervista in consolato a sei-otto settimane. Infantino, parlando di un potenziale bacino di dieci milioni di visitatori, ha esultato: "Con questo Fifa Pass, possiamo assicurarci che quelli che comprano un biglietto, che sono legittimi fan del calcio, possano venire e assistere alla Coppa del Mondo".

Tuttavia, il Segretario di Stato Marco Rubio ha subito tenuto a precisare il limite dell'operazione, lanciando un avvertimento categorico:

"Il vostro biglietto non è un visto; non garantisce l'ammissione negli Stati Uniti. Faremo gli stessi controlli di chiunque altro. L'unica differenza è che li stiamo spostando in cima alla coda."

Il sospetto del veto

Nonostante la mossa sia stata lodata dalle associazioni del turismo come un "atto pratico" che aggiunge efficienza senza sacrificare la sicurezza, l'ombra della politica migratoria aggressiva resta incombente.

Resta da chiarire se le nuove regole copriranno i tifosi provenienti dai Paesi soggetti al divieto di ingresso imposto da Trump a giugno per ragioni di sicurezza. L'Iran, la cui Nazionale si è qualificata, è tra i Paesi colpiti. Sebbene l'ordine esecutivo esenti atleti e staff per il Mondiale, i tifosi potrebbero ancora vedersi negare il visto.

A differenza dei Mondiali di Russia e Qatar, dove il biglietto fungeva da fan ID utilizzabile come visto, gli Stati Uniti mantengono un muro burocratico che, nonostante il nuovo "Pass", lascia aperta la porta a clamorosi rifiuti.