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21/08/25, 11:10

Violenza tra i tifosi fuori controllo, interrotta partita in Copa Sudamericana

Inferno in Argentina: violenti scontri tra tifosi di Independiente e Universidad de Chile costringono a sospendere la partita. Decine di feriti e un tifoso in pericolo di vita

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Quella che doveva essere una serata di calcio si è trasformata in un vero e proprio campo di battaglia. La partita di Copa Sudamericana tra l'Independiente e l'Universidad de Chile è stata interrotta a causa di scontri violentissimi tra le tifoserie, che hanno lasciato dietro di sé una scia di feriti, con un tifoso in pericolo di vita.

Caos totale: accoltellamenti, cadute e linciaggi

La violenza è esplosa durante l'intervallo, quando dal settore ospiti sono piovuti oggetti di ogni tipo – da granate stordenti a pezzi di muratura, persino sanitari – contro i tifosi di casa. Ma la situazione è degenerata nel secondo tempo, quando i sostenitori dell'Independiente hanno fatto irruzione nel settore ospiti, attaccando e costringendo alla fuga i cileni.

Il bilancio è drammatico: l'Universidad de Chile ha comunicato che 19 dei suoi tifosi sono ricoverati in ospedale, mentre i media locali parlano di oltre 300 arresti. Due tifosi sono stati accoltellati, e uno è sotto intervento chirurgico dopo essere caduto dal gradino più alto di una tribuna all'Estadio Libertadores de America.

Il presidente cileno Gabriel Boric ha condannato duramente l'accaduto sui social media: "Niente giustifica un linciaggio. Quello che è successo ad Avellaneda è sbagliato sotto molti aspetti, dalla violenza tra i tifosi all'evidente irresponsabilità dell'organizzazione. La giustizia deve accertare i responsabili". Anche l'ambasciatore cileno in Argentina, José Antonio Viera-Gallo, ha confermato la gravità della situazione, parlando di "feriti da entrambe le parti, alcuni con coltelli" e di "almeno un cileno gravemente ferito".

Accuse reciproche e una partita annullata

Il direttore dell'Universidad de Chile, Daniel Schapira, ha parlato di un "problema sociale, culturale" che va oltre il calcio: "È diventato un circo. Non possono mettere i tifosi dell'U al di sopra di quelli dell'Independiente."

Dall'altra parte, il presidente dell'Independiente, Nestor Grindetti, ha dichiarato che le precauzioni di sicurezza erano "logiche" e ha puntato il dito contro i tifosi cileni: "[È stato] un comportamento riprovevole da parte dei tifosi dell'U. Hanno distrutto i nostri bagni, preso oggetti e li hanno gettati sugli spalti. Una violenza che non avevo mai visto prima."

La Conmebol, l'organo di governo del calcio sudamericano, ha annullato la partita a causa della "mancanza di garanzie di sicurezza" da parte del club locale e delle autorità. Il caso sarà deferito ai suoi organi giudiziari.

Il centrocampista dell'Independiente Felipe Loyola ha espresso il suo sgomento sui social: "Questo livello di violenza non può essere tollerato. Mi sento devastato. Non riesco ancora a credere a quello che ho visto oggi. Questo non è calcio; lo sport non è violenza." Un episodio che macchia il calcio sudamericano e solleva interrogativi urgenti sulla sicurezza negli stadi.