Venezia, una “multinazionale” alla ricerca della salvezza

In estate nei classici pronostici pre-campionato il Venezia in molti avevano indicato i veneti come una delle più probabili candidate al pronto ritorno in serie cadetta. Forse per una promozione difficile di pronosticare in partenza, a discapito di squadre più attrezzate - Monza su tutte - ma soprattutto per una campagna acquisti un po’ desueta. La dirigenza, con a capo il responsabile dell’area tecnica Paolo Poggi, ex giocatore cresciuto proprio nel vivaio lagunare, non ha lesinato acquisti ma ha puntato su molti giocatori “sconosciuti” al grande pubblico e con pochissima esperienza nel campionato italiano.
L’ultimo arrivo, quello di Sergio Romero, portiere dal passato nobile, ex nazionale argentino ha portato il numero degli stranieri a quota 20 contro undici giocatori italiani. La particolarità è che l’Argentina nazionalità dell’ex Samp, è la sedicesima diversa all’interno della rosa di un Venezia che punta molto anche sulla carta d’identità di questi ragazzi. A parte i portieri Romero e Maenpaa, il centrocampista Peretz e la coppia di terzini Ebuehi-Haps gli altri elementi a disposizione di mister Zanetti, anche lui uno dei tecnici più giovani del campionato, sono tutti under 25 sintomo di una programmazione evidente nelle scelte estive.
Di questo 20 stranieri, tutti tranne l’islandese Karlsson hanno visto il campo in stagione. E gli italiani? Nonostante siano la minoranza all’interno della squadra, non proprio una sorpresa nel calcio di oggi, il Venezia è una delle squadre che ne schiera di più, con il record nella prima vittoria in campionato, quella ottenuta ad Empoli per 1-2 con sette azzurri in campo dal 1’.