Son e gli Spurs, tutto rinviato: la tournée asiatica congela il mercato
Son Heung-min resta al centro del progetto Tottenham, almeno fino al termine del tour estivo in Asia
Un addio? Forse sì, ma non adesso. Il futuro di Son Heung-min resta sospeso, congelato da una tournée che pesa quanto un rinnovo. Il capitano del Tottenham è nel mirino dell’Arabia Saudita, che sogna di portarlo nella sua galassia di stelle, approfittando di un contratto in scadenza nel 2026. Ma il club londinese, almeno per il momento, fa muro. E lo fa con una strategia chiara: nessuna decisione prima del tour estivo in Asia, appuntamento cruciale sul piano commerciale e d’immagine.
Hong Kong il 31 luglio, Seul il 3 agosto. Due tappe, due amichevoli di prestigio contro Arsenal e Newcastle, e soprattutto un simbolo da esibire come biglietto da visita: proprio lui, Son, eroe nazionale in patria. In Corea del Sud è venerato, atteso, idolatrato. La sua presenza vale più di qualsiasi esibizione tecnica: è una calamita per i tifosi, una garanzia per sponsor e incassi. Ecco perché il Tottenham non ha alcuna intenzione di rinunciare a lui prima della partenza per l’Estremo Oriente.
Gli equilibri e le manovre
Son ha 32 anni, 173 gol segnati con la maglia degli Spurs, un posto assicurato nella storia del club. È diventato il primo capitano a sollevare un trofeo europeo dopo oltre quarant’anni, guidando il Tottenham alla conquista dell’Europa League con una finale da protagonista contro il Manchester United. Il suo carisma va oltre il campo, e la sua cessione, oggi, sarebbe anche un colpo al cuore del progetto.
Thomas Frank, neoallenatore degli Spurs, è stato informato della situazione. Osserverà Son da vicino ad Enfield, valuterà se farne ancora un punto fermo o se dare il via libera alla cessione. Intanto il club si muove: preso Mathys Tel a titolo definitivo dal Bayern, forte l’interesse per Bryan Mbeumo del Brentford, altro profilo che piace molto al tecnico danese.
L’offerta giusta ancora non è arrivata. E non basterà una proposta qualunque: servirà una cifra ben superiore alla valutazione attuale per smuovere il Tottenham, che considera Son ancora centrale. La sensazione è che tutto si deciderà a ridosso della chiusura del mercato, con il 1° settembre sullo sfondo. Fino ad allora, il volto degli Spurs resta quello di sempre: un sorriso gentile, un destro letale, e una maglia numero 7 con scritto “Son”.