Da Sarri-Hysaj a De Sciglio-Allegri: quando i binomi giocatore-allenatore sembrano indissolubili

Mattia De Sciglio era caduto nel dimenticatoio nelle ultime stagioni bianconere, con addirittura il prestito a Lione nell’anno di Pirlo, ma con il ritorno di Max Allegri per il terzino azzurro si sono riaperte le porte della Juventus con tanto di prestazione da MVP contro Roma e Zenit. Il ritorno da protagonista dell’ex rossonero ha fatto tornare d’attualità il discorso della presenza di rapporti speciali tra l’allenatore e determinati giocatori. A far compagnia a De Sciglio nell’attuale Serie A c’è il caso di un altro laterale difensivo, Elseid Hysaj. Diventato grande con Sarri all’Empoli, l’albanese è stato uno dei primi a seguire il mister a Napoli, con i due anche quest’anno alla Lazio. Il tecnico portò con sè, con meno fortuna, anche il regista Mirko Valdifiori che in quel ruolo trovò un degno “rivale” in Jorginho, prima richiesta di Sarri al momento della firma con il Chelsea. Il “Maestro” toscano è da sempre molto affezionato ai suoi ragazzi tanto che a Londra volle riprendere anche Gonzalo Higuain. Dopo l’exploit delle 36 reti nel 2015-16 insieme a Napoli, arrivò il tradimento del Pipita allettato dalle sirene del mondo Juve, dove il bomber e Sarri si ritrovarono per il loro ultimo atto. Rapporto odio-amore quello tra Christian Panucci e Fabio Capello. “Don Fabio” lanciò il giovane difensore nel Milan dei fenomeni, per poi puntare su di lui anche nella prima esperienza madrilena. Andato via da Madrid, l’allenatore friulano sbarcò alla Roma e la prima richiesta post-scudetto fu proprio quella del terzino ligure, diventato poi negli anni un punto di riferimento nel mondo giallorosso. Anche l’attuale tecnico della Roma, Josè Mourinho gradisce la presenza dei suoi fedelissimi, tra cui spicca il pretoriano numero uno: Ricardo Carvalho, esploso nel Porto campione d’Europa e approdato con Mou prima al Chelsea e poi al Real Madrid. Questi sono solamente alcuni esempi di come funziona nel mondo del calcio e di quanto la testa e la fiducia siano la migliore benzina a disposizione per giocatori troppo spesso considerate solamente “macchine”.