Pioli, atto terzo. La Fiorentina si prepara al suo ritorno in viola

Sei anni dopo FIrenze e il tecnico emliano si ritrovano, per vincere insieme

Pubblicata il 13/06/2025
Pioli, atto terzo. La Fiorentina si prepara al suo ritorno in viola
Pioli-Firenze: la storia continua

Niente Nazionale, ma sì, per il momento virtuale, alla Fiorentina, per un grande ritorno. Quello di Stefano Pioli a Firenze, ambiente e piazza che il tecnico parmense aveva già sperimentato da calciatore dall”89 al ’95 e che ha ritrovato più avanti anche da allenatore, dal 2017 al 2019, tra alti e bassi, ma con un legame sempre solido sullo sfondo con i colori viola.

L’ottimismo per il gran ritorno cresce, ma prima di mettere il tutto nero su bianco ci sarà da aspettare, almeno fino ai fino ai primi di luglio. Questo perché la burocrazia araba impone tempistiche di permanenza minime per quanto riguarda la tassazione sugli stipendi. Tradotto: se Pioli salutasse l’Arabia Saudita prima di quella data, pagherebbe le tasse sul suo faraonico stipendio – da 12 milioni di euro all’anno – in Italia, al contrario, rimanendo nel Paese fino a luglio, raggiungerebbe i 183 giorni di residenza e potrebbe dunque usufruire di una tassazione pari al 2%.

Detto ciò Pioli ha già deciso di prendere in mano buona parte del gruppo lasciatogli in eredità da Palladino, con un sesto posto in classifica e i playoff di Conference League da giocare tra il 21 e il 28 agosto, con il raduno viola che dovrebbe scattare il 2 luglio al Viola Park. La futura e nuova casa di Stefano Pioli, pronto ad un ritorno in Italia e in Serie A.

Stefano Pioli a Firenze: atto terzo

Come anticipato qui sopra, sarà il terzo mandato per Pioli in viola, il secondo da allenatore dopo la lunga parentesi da calciatore tra la fine degli anni ’80 e gli inizi del ’90, con tanto di campionato vinto in Serie B nel ’94 per riportare i gigliati nuovamente nel massimo campionato, per un totale di oltre 170 presenze tra campionati e Coppa Italia.

Da lì, Padova, Pistoiese, Fiorenzuola e Colorno, queste ultime due vicino a casa, ad anticipare una lunga carriera da allenatore, iniziata nello staff tecnico del Bologna (piazza dove tornerà una dozzina d’anni più avanti in Serie A), per poi viaggiare a lungo su e giù per l’Italia e ritrovare Firenze, perché “certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”.

Giugno 2017, dopo un biennio alla Lazio e una stagione più ombre che luci all’Inter (dove non finisce il campionato, prematuramente esonerato prima dello stop), Pioli torna a firmare per i viola. Al primo anno la squadra ci mette un po' ad ingranare, poi comincia a fare sul serio.

A marzo, però, una tragedia scuote il mondo del pallone e tutto il mondo della Fiorentina: la morte del capitano, Davide Astori. Il suo capitano. Sarà uno shock per Pioli e per tutti i ragazzi che con lui avevano vissuto ogni giorno al campo, prima dentro e poi fuori. Un dolore che resta e resterà incolmabile, per sempre.

Quel campionato, la Fiorentina lo chiuderà da ottava, totalizzando 57 punti. Undici mesi dopo, nell’aprile 2019, termina la sua avventura: fatale la sconfitta al Franchi 1-0 contro il Frosinone, dopo la quale rassegna le dimissioni, lasciando la squadra al decimo posto e in semifinale di Coppa Italia.

Poi il Milan, lo Scudetto e l’Al Nassr. E ora di nuovo Firenze, per restarci.