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Oltre il piede destro c’è di più: David Beckham, una carriera da vincente
Pubblicata il 02/05/2022
©Shutterstock/No use without permission
David Beckham è stato considerato sempre di più che un semplice calciatore. Lo “Spice Boy”, come viene soprannominato per la storia d’amore con l’ex Spice Girls Victoria Adams, è ormai da decenni una vera icona di stile fuori dal campo, idolatrato da ragazzi – e soprattutto ragazze – di tutto il mondo. Quasi un difetto capace di mettere in secondo piano le doti da calciatore e vincente che lo hanno accompagnato per tutta la carriera. Il palmares parla chiaro: 6 Premier League, 1 Liga, 1 Ligue 1, più varie coppe nazionali e il gioiello della Champions League 1999, vinta dal suo Manchester United nella clamorosa rimonta del Camp Nou contro il Bayern Monaco, con due gol nati da altrettanti calci d’angolo battuti da quel piede destro educatissimo di cui disponeva. Proprio quel suo calcio così pulito ed efficace l’ha fatto conoscere al mondo appena ventunenne grazie al capolavoro messo a segno nell’agosto 1996 in casa del Wimbledon, un perfetto pallonetto realizzato da oltre 50 metri tra lo stupore e la meraviglia generale. Fu quello il primo di tanti colpi ad effetto regalato ai fan da “Becks”, che pochi giorni dopo conobbe anche il sapore della nazionale dei Tre Leoni, per quello rivelatosi poi un rapporto di odio e amore. Ben 115 presenze (3° all-time) condite da 17 gol, tra cui quello storico nel finale contro la Grecia su calcio di punizione che qualificò in extremis l’Inghilterra al mondiale 2002. Un gesto per farsi perdonare lo sciocco fallo di reazione contro l’Argentina nel 1998 – poi sconfitta in Corea e Giappone proprio grazie a un suo gol a chiusura del cerchio – che costò l’eliminazione dall’edizione francese. Controverse anche tante dicerie nei suoi confronti, per un campione capace di arrivare addirittura secondo nell’edizione del Pallone d’Oro 1999 alle spalle di Rivaldo, accusato troppo spesso di essere solo “apparenza”, al contrario di quanto affermato da tanti suoi allenatori che lo hanno definito un grandissimo professionista che oltre a quella magnifica pulizia tecnica sapeva come vincere e soprattutto farsi apprezzare dai suoi compagni.
Foto credits: Flickr CLF -CC BY-NC-ND 2.0
Foto credits: Flickr CLF -CC BY-NC-ND 2.0