Non solo gol, ma quanti campioni sull'asse Parma-Juve
Dal Piemonte all'Emilia, vincendo Scudetti e coppe, regalando spettacolo
Distano circa 245 chilometri Torino e Parma, ma almeno per un ventennio circa, questa lontananza, era stata quasi totalmente azzerata. Domandare ai tanti campioni che, tra anni ’90 e inizio del 2000, fecero la spola tra le due città, cambiando i colori delle proprie maglie, dal gialloblù al bianconero (e viceversa), continuando però a far magie, in ogni reparto del campo. E sollevando trofei, tanti trofei.
Da Buffon a Thuram…
A spianare la strada tra l’Emilia e il Piemonte fu, non a caso, un francese, origine cara a queste due straordinarie città. Il suo nome è Lilian Thuram, che nel Ducato, arrivato dal Principato, è diventato grande, un grandissimo difensore di fama mondiale, nonché punto fisso della Nazionale transalpina (con tanto di titolo iridato sollevato in quel di Parigi).
Nell’estate 2001 è lui a passare alla Juventus, proprio nella stessa finestra di mercato in cui fanno il medesimo percorso sia un giovane, ma già conosciutissimo, Gigi Buffon, che un altro dei difensori del momento, Fabio Cannavaro.
Inutile soffermarsi sulla storia di coloro che, in breve tempo, condurranno la squadra di Lippi a due Scudetti consecutivi e ad una finale di Champions League, ma è giusto anche ricordare chi seguì il loro ‘cammino’, come bomber Marco Di Vaio e Marco Marchionni, altri due che fecero le fortune della Vecchia Signora negli anni a venire, oltre allo svedese Dejan Kulusevski, oggi in forza al Tottenham.
Tra i 'top' va ricordato anche Adrian Mutu, che a Parma cominciò a brillare, per poi confermarsi ad alti livelli, in bianconero, ma in parentesi diverse della sua carriera.
Da Dino Baggio a Giovinco
In direzione ‘contraria’ finirono invece Dino Baggio, nell’estate del ’94, all’epoca giovane e promettente centrocampista (nonché vice-campione del mondo azzurro), che in gialloblù poi vinse due Coppe UEFA da protagonista, di cui una proprio contro la Juventus nel ’95 e l’altra contro il Marsiglia nel ’99, oltre Sebastian Giovinco, promessa dell’Academy bianconera, che in Emilia visse i suoi tempi migliori da calciatore in Serie A, oltre che negli anni seguenti con la Juventus di Conte.
Ma sull’asse Torino-Parma viaggiarono anche Raffaele Palladino e Amauri Carvalho de Oliveira, centravanti italo-brasiliano che in maglia crociata conobbe una vera e propria rinascita sotto la guida Donadoni.