07/10/25, 12:55
Neymar, da principe a problema: la sua corsa al Mondiale 2026
Neymar è il miglior marcatore di tutti i tempi del Brasile con 79 gol (due in più di Pelé), ma ora deve conquistare Ancelotti

La parabola di Neymar Jr. non è più un racconto epico, ma il dramma di un talento che sta svanendo tra infortuni e poker online. Mentre la sua ex "riserva" al Barcellona, Ousmane Dembélé, sollevava il Pallone d'Oro 2025 a fine settembre, l'asso brasiliano di 33 anni era bloccato a letto per l'ennesimo infortunio dell'anno, consolandosi con un torneo di poker virtuale che gli ha fruttato circa 73.800 sterline. Una magra consolazione per colui che sognava quel premio da una vita.
Il ritorno al suo club d'infanzia, il Santos, a gennaio 2025 dopo dodici anni di assenza (e dopo le fallimentari e frustranti parentesi con PSG e Al Hilal), doveva essere la sua rinascita. Un'occasione per ritrovare la forma e, soprattutto, la fame per il calcio. Invece, è stata una sequela di delusioni, in cui gli episodi fuori dal campo hanno eclissato le prestazioni.
L'allarme Mondiale: Ancelotti e Tostão lanciano l'ultimatum
La domanda che ossessiona il Brasile è una sola: Neymar ce la farà ad arrivare al Mondiale 2026? Il tempo sta finendo, e i messaggi che arrivano dalle leggende e dalla Federazione sono brutali.
Tostão, campione del mondo nel 1970, ha scritto senza mezzi termini: "Anche le stelle devono dimostrare di essere in forma. Il tempo stringe [per lui]". L'allenatore della Seleção, Carlo Ancelotti, ha escluso nuovamente Neymar dalla lista per le prossime amichevoli contro Corea del Sud e Giappone, prolungando un'assenza dalla Nazionale che dura da due anni (l'ultima volta fu la sconfitta per 2-0 contro l'Uruguay a ottobre 2023).
Nel peggiore degli scenari, a Neymar resterebbero solo due amichevoli a marzo 2026 per convincere Ancelotti prima dell'annuncio della lista finale per il Mondiale.
Il crollo delle statistiche e la polemica tecnica
Non sono solo gli infortuni (ha saltato ben il 47% delle partite del Santos in questa stagione) a minare la sua candidatura. Quando è stato in campo, Neymar è stato solo un lontano parente del giocatore capace di giustificare un record mondiale di 222 milioni di euro. I suoi numeri sono impietosi. Dei suoi nove contributi offensivi stagionali, ben cinque sono arrivati contro squadre di divisioni inferiori nel Campionato Paulista. Mentre il Santos lotta per non retrocedere, il Numero 10 non è più il trascinatore di un tempo. Secondo Sofascore, si classifica solo al 50° posto per dribbling riusciti a partita.
Una situazione tecnica così precaria che ha innescato una polemica clamorosa con Ancelotti. Dopo l'ultima esclusione, il Mister italiano aveva parlato di "problemi di forma", ma Neymar lo ha smentito pubblicamente: "Sono stato escluso per ragioni tecniche, non ha nulla a che vedere con la mia condizione fisica". Ancelotti ha poi ammesso: "È stata una decisione tecnica basata su molte cose". Un chiarimento che ha solo peggiorato la percezione pubblica.
L'unica speranza? Cafu, leggenda di Milan e Roma, lo ha detto chiaramente: "Nessuno vince il Mondiale da solo. Riporre tutte le nostre speranze su di lui in questo momento è difficile perché fatica persino a giocare tre partite di fila." Il paragone che alimenta il sogno è quello con Ronaldo "il Fenomeno", che nel 2002 riuscì a superare infortuni e critiche per guidare il Brasile al titolo.
Neymar, il miglior marcatore di tutti i tempi del Brasile con 79 gol (due in più di Pelé), ha solo pochi mesi per dimostrare che non è il principe che ha abbandonato il trono per i tavoli da gioco.