L'ultimo quarto di finale delle azzurre ad un Europeo

Era il 2013, dodici anni fa. Di fronte all'Italia dell'allora ct Cabrini, la temutissima e vincente Germania di Silvia Neid

Pubblicata il 13/07/2025
L'ultimo quarto di finale delle azzurre ad un Europeo
Il ct azzurro Andrea Soncin

Il gol di Oliviero, i tre della Spagna, ma la certezza di avercela fatta, vista la contemporanea sconfitta del Portogallo col Belgio. Da lì le lacrime del ct Soncin e dell’Italia femminile tutta, che vola ai quarti dell’Europeo nonostante la sconfitta per 3-1 contro la Nazionale iberica. Dodici anni dopo l’ultima volta.

“È il momento più bello della mia vita e me lo voglio godere – ha detto Soncin nell’immediato post-gara -. Un’emozione indescrivibile, non so nemmeno che parole usare: è qualcosa di magico. Questa è la passione che ci mettiamo tutti. Volevamo scrivere la storia e ci siamo riuscite”.

I quattro punti nel girone raccolti nelle prime due gare bastano per continuare a sognare e a divertirsi in Svizzera, e anche a sognare: l’Italia ha il diritto di farlo.

Soprattutto se ritrovi i quarti di finale a 12 anni di distanza e dopo anni bui, fatti di obbiettivi mancati ed eliminazioni cocenti tra Mondiali ed Europei.

Ora la Norvegia, avversario mercoledì a Ginevra (ore 21), per i quarti ad eliminazione diretta. Poi si vedrà, tifando le azzurre.

Ma facciamo un passo indietro e torniamo al quarto del 2013, l’ultimo che ha visto protagonista l’Italia femminile.

Svezia 2013 e un incrocio poco fortunato

Nastro quindi riavvolto a 12 anni fa, all’estate del 2013. La prima fase delle azzurre è notevole: nel gruppo A dell’Europeo svedese, l’Italia totalizza 4 punti (come quest’anno), battendo la Danimarca, pareggiando con la Finlandia e perdendo solo con le svedesi padrone di casa. I presupposti per giocarcela anche alla fase ad eliminazione diretta, ci sono tutti.

Però si sa, il calcio è strano, e, da seconda nel girone, l’allora Nazionale del leggendario Antonio Cabrini, pesca la temutissima Germania, la selezione più vincente di tutte della competizione, per distacco.

Le tedesche, anche se seconde nel girone B, vanno dunque rispettate al massimo. Purtroppo però non basterà. A trionfare in quel di Växjö, fu la squadra di Silvia Neid, a cui bastò una rete dopo 26 minuti di Laudehr, che condannò Gabbiadini e compagne all’eliminazione.

Un sogno spezzato prematuramente, dalla squadra che poi batté la Svezia padrona di casa in semifinale, trionfando poi nella finalissima a Solna contro la Norvegia, accumulando tre 1-0 di fila, che bastarono per la storia.

Quella che le ragazze di Soncin sperano di fare mercoledì, contro la Norvegia, un vero e proprio appuntamento con la storia.