Logo

25/09/25, 09:28

La confessione shock di Wayne Rooney: "Senza Coleen oggi sarei morto"

Wayne Rooney confessa la sua lotta contro l'alcolismo: "Senza mia moglie Coleen sarei morto". Le rivelazioni shock dell'ex capitano del Manchester United

Immagine notizia

È una leggenda, il capocannoniere della storia del Manchester United e una delle icone del calcio inglese. Ma dietro i gol e i trofei, la vita di Wayne Rooney nascondeva un segreto oscuro. In una confessione che ha scosso il mondo dello sport, l'ex capitano ha rivelato di aver affrontato una battaglia devastante con l'alcolismo, e ha lanciato un avvertimento agghiacciante: "Senza mia moglie Coleen, oggi sarei morto".

L'abisso di una carriera da sogno

In una toccante intervista al podcast di Rio Ferdinand, il 39enne ha parlato apertamente delle sue fragilità, raccontando il lato oscuro di una carriera che sembrava perfetta. "Ho fatto errori in passato, che sono stati ampiamente documentati, ma onestamente credo che se lei non fosse stata al mio fianco, oggi sarei morto", ha dichiarato Rooney. Il suo rapporto con l'alcol era una dipendenza silenziosa, alimentata da una profonda solitudine. "Non pensavo di potermi rivolgere a nessuno. Non volevo davvero, perché non volevo mettere quel peso su nessuno".

La sua era una dipendenza mascherata, una vita fatta di eccessi e segreti. "Bevo per due giorni di fila, poi vado ad allenarmi", ha raccontato con disarmante sincerità. "Al weekend, segnavo due gol, e poi tornavo a bere per altri due giorni. Non stavo dando la migliore versione di me stesso al mio club". Era il suo modo di affrontare la pressione, le aspettative e le frustrazioni, un ciclo infernale che lo stava consumando.

Coleen, l'angelo custode

L'unica ancora di salvezza in quel vortice autodistruttivo è stata sua moglie, Coleen, che lo conosce da quando erano ragazzini. "Lei mi ha aiutato a controllare la cosa in modo massiccio. Mi ha gestito perché avevo bisogno di essere gestito", ha detto. Un rapporto che ha resistito ai tradimenti e agli scandali, basato su un amore che, secondo lo stesso Rooney, gli ha salvato la vita.

Nonostante tutto, Rooney non si definisce un alcolista, ma un "binge drinker", una persona che beve in modo compulsivo e incontrollato in un breve lasso di tempo. Una condizione che lo ha portato più volte sull'orlo del baratro. La sua confessione è un monito potente e un atto di coraggio che svela le fragilità nascoste dietro le figure di successo e la forza salvifica di un legame che ha resistito anche ai demoni più oscuri.