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Champions League

08/03/22, 15:00

Inter, la rimonta contro il Liverpool non è una "mission impossible": i precedenti

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Speranze al lumicino, su questo non si discute. Ma vista la prestazione di San Siro, a cui oltre alla fortuna è mancata solo la capacità di convertire in gol le occasioni create, l'Inter deve provare a ribaltare sia il destino che il Liverpool nella sfida Champions di Anfield Road. In certe occasioni si fa appello a tutto, anche alla storia: luminoso, al riguardo, il precedente del 12 maggio 1965, quando all'Inter di Herrera riuscì una formidabile rimonta, proprio contro i Reds, nelle semifinali di una Coppa dei Campioni che in nerazzurri avrebbero poi conquistato. All'andata gli inglesi avevano vinto 3-1, ma a differenza della situazione attuale la partita si era giocata a Liverpool e la rimonta avvenne tra le mura di San Siro. L'impresa sarebbe forse rimasta un sogno se Joaquin Peirò, che aveva la faccia da bandolero annoiato ma talento purissimo, non avesse inventato un gol, frutto esclusivo della sua scaltrezza. La partita era appena iniziata e l'Inter era già in vantaggio 1-0. Peirò si lanciò su un pallone lungo, ma fu anticipato dal portiere inglese Lawrence. Il quale si dispose al rinvio come era d'uso allora, facendo prima rimbalzare il pallone in terra e dimenticando completamente che lo spagnolo era rimasto alle sue spalle. Un rimbalzo, due rimbalzi. Al terzo, calcolando perfettamente i tempi, Peirò si fiondò sul pallone e lo girò comodamente nella rete incustodita. Il vantaggio del Liverpool era azzerato dopo nemmeno dieci minuti. Nella ripresa, un gran gol di Facchetti completò l'opera. Nella storia nerazzurra ci sono anche altre grandi rimonte ai danni di squadre inglesi. Come nella Coppa Uefa del 1990-91: ai sedicesimi, l'Inter di Trapattoni incontrò l'Aston Villa, in quello che era il primo confronto tra club inglesi e italiani dopo la tragedia dell'Heysel. Trascinato da David Platt (futuro giocatore di Bari, Juve e Samp), l'Aston Villa uscì dal suo Villa Park con un confortante 2-0. Il 7 novembre 1990, i 75 mila di San Siro accolsero un'Inter assatanata. La sua anima tedesca (Brehme, Matthaeus, Klinsmann) rombò a pieni giri e dopo appena sette minuti fu proprio Klinsmann a segnare l'1-0, seguito dal raddoppio di Berti una decina di minuti dopo. Il 3-0 decisivo arrivò a un quarto d'ora dalla fine con un colpo al volo di Alessandro Bianchi, un talento frenato negli anni successivi solo da ripetuti infortuni. Anche in quella occasione, così com'era avvenuto 26 anni prima, la rimonta ai danni di una squadra inglese fu una tappa verso la conquista del trofeo. Meno glorioso e meno complicato fu il ribaltone inflitto all'Ipswich Town nei sedicesimi della Coppa Uefa 2001-02. Dopo la sconfitta per 1-0 in Inghilterra, l'Inter di Cuper non ebbe troppi problemi a confezionare un 4-1 a San Siro, con tripletta di Vieri e gol di Kallon. Quella volta però i nerazzurri si fermarono in semifinale, eliminati dal Feyenoord. Infine, una grandissima rimonta mancata, nell'edizione 2012-13 dell'Europa League. Nell'andata degli ottavi di finale il Tottenham impartì in casa propria un 3-0 che sembrava definitivo. Al ritorno, con Stramaccioni in panchina, i nerazzurri chiusero il primo tempo sull'1-0, con gol di Cassano. Nella ripresa, fu Palacio a regalare il 2-0 della speranza, prima che ancora Cassano mettesse dentro il terzo gol. A qualche secondo dalla fine, Cambiasso si catapultò in area e andò a concludere, sfiorando di un niente il palo e l'apoteosi. Ai supplementari arrivò come una mazzata la rete di Adebayor. L'Inter ebbe ancora la forza di fare il 4-1 con Alvarez e di buttarsi all'assalto negli ultimi minuti, ma il fortino inglese non crollò. Tutte rimonte, o tentativi di rimonta, maturati a San Siro. La squadra di Inzaghi è invece chiamata a fare l'impresa nel tempio di Anfield Road. Complicato, a dir poco, ma chissà.