02/05/22, 10:45
Il festival degli “orrori”: quando la costruzione dal basso diventa controproducente

Il calcio va avanti anno dopo anno, partita dopo partita. Sono tante le variabili che gli allenatori studiano per avere la meglio dell’avversario e tra queste, quella che è diventata ormai una consuetudine, è la costruzione dal basso del portiere. Uno strumento buono se usato con criterio, meno se abusato come nell’ultimo periodo. Gli ultimi esempi lampanti di come si stia esasperando l’utilizzo del portiere sono il l’errore di Terracciano ieri in casa del Milan e soprattutto quello di Radu contro il Bologna, costato all’Inter una sconfitta che li costringe ora ad un’affannosa rincorsa verso i cugini del Milan per il bis-scudetto. Questi ultimi episodi, nella fase decisiva della stagione, spiegano quanto questo sviluppo dell’azione dal basso stia portando principalmente svantaggi. Lo sa bene Gianluigi Donnarumma, con il suo disimpegno errato in Champions League contro il Real Madrid, costato il pari di Benzema e poi l’eliminazione dei transalpini. Sempre lo stesso centravanti francese ha beneficiato, nel turno successivo contro il Chelsea, di un altro clamoroso sbaglio di Edouard Mendy, risultato poi decisivo per il passaggio in semifinale dei madrileni. Tornando in Italia, il rimpallo tra Alex Meret e Andrea Pinamonti ha dato il là alla rimonta toscana contro un Napoli estromesso così definitivamente dalla lotta scudetto, senza dimenticare gli errori in serie B di Di Gregorio del Monza e soprattutto di una leggenda come Gianluigi Buffon. Una serie di eventi sì “sfortunati” ma spesso “cercati” dalle squadre che si appoggiano troppo spesso sul portiere, come ha dichiarato in una recente intervista l’ex Chievo Stefano Sorrentino lanciando una provocazione: “a questo punto mettiamo un centrocampista in porta”, che spiega bene una realtà che sta sfuggendo di mano senza portare quei benefici tanto sbandierati.