Ibra risponde presente: il ritorno dello svedese è l’arma in più di Pioli
Pubblicata il 29/04/2022
C’era il 7 maggio del 2011, data dell’ultimo scudetto rossonero, lontano ormai quasi undici anni. Ed è tornato per vincere ancora e riportare il Milan quantomeno sul tetto d’Italia. È stata questa la promessa fatta da Zlatan Ibrahimovic ai suoi tifosi quando ha deciso di tornare. Non l’ho fatto solo per un atto d’amore, per concludere in un posto che lui ha considerato sempre come una seconda casa, ma ha scelto di sposare la causa solamente per vincere, come gli è successo molto spesso in carriera. Ora che il titolo è vicino, solo quattro giornate e dieci punti, Ibra vuole metterci lo zampino. Come in occasione del gol vittoria di Sandro Tonali nella trasferta di Roma contro la Lazio. Pioli con il risultato fermo sull’1-1 si è affidato a lui, ancora non al meglio della condizione dopo i soli 31’ giocati negli ultimi 3 mesi, ma il guizzo del campione è arrivato lo stesso, con l’assist decisivo per una vittoria dal peso specifico rilevante. Ora serve un ulteriore step, il ritorno al gol, che manca addirittura dallo scorso 9 gennaio nella trasferta di Venezia in un match dominato dal Milan. Quasi quattro mesi, al netto di tanti problemi fisici – prima al ginocchio e poi al tendine – sono un’eternità per l’uomo da oltre 500 reti che non va in rete in casa addirittura dallo scorso 12 settembre, terza di campionato contro la Lazio e suo esordio stagionale. Domenica a San Siro arriva la Fiorentina, squadra contro la quale è arrivata l’unica doppietta stagionale, in una gara persa però 4-3, risultato da non ripetere per far diventare il sogno scudetto realtà.