I numeri shock della fallimentare stagione del Milan

Rossoneri fuori da tutto, e la sola Supercoppa non basta per salvare un'annata mai decollata veramente

Pubblicata il 21/05/2025
I numeri shock della fallimentare stagione del Milan
Diavolo fuori dalle coppe: non capitava dalla stagione 2015/2016

Ciò che è certo è che tra poche settimane ci sarà una rivoluzione, ma ciò che è certo è anche che, dopo sei anni, il Milan l’anno prossimo non giocherà le coppe.


Una giornata alla fine del campionato, nono posto in classifica, appena 60 punti conquistati, fuori prematuramente ai playoff di Champions e una finale di Coppa Italia persa contro il Bologna. Questo il fallimentare score del Milan collezionato nella stagione attuale, da dimenticare, dall’inizio alla fine. A renderla non proprio disastrosa, la Supercoppa Italiana vinta ai danni dell’Inter a gennaio, ad alleviare il dolore dell’eliminazione contro il Feyenoord a San Siro e per l’essere finiti presto, troppo presto, fuori dai giochi.


E nemmeno il cambio repentino in corso d’opera, via Fonseca e dentro Conceição, è servito a limitare i danni, anzi… Il campionato del Diavolo non è mai decollato, nemmeno inanellando quella serie di quattro vittorie in fila tra fine aprile ed inizio maggio, compreso il 3-0 nel derby nella semifinale di ritorno della Coppa Italia, ma dimenticato presto visto lo shock provato nella capitale a veder festeggiare Orsolini e compagni, a sollevare un trofeo che quest’anno, per i rossoneri, sarebbe quanto meno servito per rimanere agganciati al treno europeo. Invece, nemmeno quello.


Niente coppe, tanto caos e 11 sconfitte in campionato (fin qui)


Nulla o quasi è funzionato quest’anno in casa rossonera, ne il cambio di allenatore e negli interpreti sul campo sono mai riusciti a dare quel cambio di passo necessario al club e alla squadra.


E se lo Scudetto è presto diventato un’utopia, anche la qualificazione alla Champions si è rivelata presto un’impresa da dover centrare, visto il tanto terreno perso in classifica rispetto alle dirette concorrenti.


Senza dubbio, il Milan fuori dalle coppe stona, e anche parecchio, essendo uno dei club più vincenti non solo nel continente, ma nel mondo in generale. Tolta la stagione 18/19 – quando i rossoneri rimasero fuori dal giro europeo per il mancato rispetto dei paletti del Fair Play Finanziario – era dalla stagione 15/16, nove anni fa, che il Diavolo non si qualificava per almeno una coppa, Champions, Europa o Conference League.


E anche in quell’occasione furono due i tecnici a scambiarsi di posto in panchina, il compianto Sinisa Mihajlovic e Cristian Brocchi. La squadra chiuse settima con 57 punti alle spalle del Sassuolo e, come quest’anno, finì la stagione perdendo la Coppa Italia a Roma, contro la Juventus.


Storie simili, stesso sentimento di delusione che accomuna due annate da dimenticare e da dover cestinare al più presto, ma imparando dagli errori commessi, sul campo e di gestione.


Troppi i volti visti fare avanti-indietro da Milanello, senza mai trovare una collocazione precisa, e troppe le 11 sconfitte incassate fin qui in Serie A. Anche in questo caso, per ritrovare un Milan con così tanti ko all’attivo, bisogna riavvolgere il nastro al 16/17, con Montella (che chiuse sesto a 63 punti) e, scherzo del destino, con il successo in Supercoppa, ai danni della Juventus.