Gattuso per l'azzurro, da mediano a mister

Gravina si gioca la carta "Ringhio" per risollevare le sorti di una Nazionale alla ricerca di un'identità

Pubblicata il 15/06/2025
Gattuso per l'azzurro, da mediano a mister
Dal centrocampo alla panchina come ct: l'occasione della vita di Gennaro Gattuso

Il no di Ranieri e Pioli, i dubbi sull’erede di Spalletti e una Nazionale rimasta per giorni senza un ct. E dire che in Italia tutti o quasi si sarebbero messi a disposizione di Gravina per allenare l’Italia… almeno a parole.

Così la scelta è ricaduta su Gattuso, non la prima assoluta, ma nemmeno un rincalzo, visto quello che “Ringhio” ha fatto vedere per anni sul campo e con l’azzurro cucito addosso.

“La Federcalcio - come si legge nel comunicato - comunica di aver conferito l’incarico di commissario tecnico della Nazionale italiana a Gennaro Gattuso. L’allenatore calabrese sarà presentato giovedì 19 giugno, alle ore 11, presso l’Hotel Parco dei Principi a Roma". Eccolo l’annuncio ufficiale, arrivato nel pomeriggio, dopo che già Buffon aveva lasciato intendere, nelle scorse, che il suo ex compagno di squadra si sarebbe seduto di lì a poco su una delle panchine più bollenti del calcio mondiale. Quello che l’Italia dovrà provare a centrare con Gattuso, magari ripensando ai fasti di Berlino o alle volte in cui gli azzurri facevano davvero tremare tutti quanti.

Palmares infinito con i club, in azzurro un gol in 73 presenze

Sono 73 le presenze in Nazionale per Gattuso, tra under e prima squadra, e tutte le coppe del caso. La prima coi “grandi” un’amichevole con la Svezia nel febbraio 2000 (vinta 1-0), l’ultima nel maledetto Mondiale sudafricano del 2010 contro la Slovacchia, dove arrivò la sconfitta, l’eliminazione e il secondo, e definitivo, addio di Marcello Lippi, con cui “Ringhio” condivise il titolo nel 2006.

Più di 70 gettoni e un solo centro, sempre nel 2000 ma a novembre, al Delle Alpi, contro l’Inghilterra, in una delle prime Nazionali dell’era Giovanni Trapattoni.

Nel 2013 il ritiro ufficiale con la maglia del Sion, seguito dall’immediata e prima esperienza da allenatore degli svizzeri, terminata dopo poco e con scarsi risultati.

Dalla Svizzera a Palermo, fino a Creta, a suon di esperienze tribolate e sigillate non certo con l’epilogo voluto, tra conferenze stampa sanguigne e scarsi risultati. Per poi fare tappa a Pisa, nel 2015, con una promozione dalla C alla B e un’altra annata di passione per via di vicissitudini societarie.

Dalla Toscana al Milan, tra alti e bassi, ma senza stupire più di tanto in un biennio che anticipa l’esperienza dolceamara di Napoli, contornata da una Coppa Italia vinta contro la Juve in pieno Covid, ma con anche tante critiche.

Nel 2022 si ritrova di nuovo all’estero, in Spagna, a Valencia, per ripartire, ma neanche troppo. Tempo un anno e arriva la rescissione con gli iberici, a precedere la nefasta esperienza marsigliese terminata anzitempo, a febbraio, anche in quel caso, tra aspre critiche.

L’ultimo “tango” di Gattuso è stato a Spalato, Croazia: 43 partite ufficiali, 20 vittorie, 14 pareggi e 9 sconfitte, e un terzo posto tra le mille difficoltà.

Ora l’azzurro. L’occasione della vita.