Da Brozovic a Tonali, l'importanza del regista per il calcio italiano

Nella sfida di Supercoppa, Allegri gli ha messo alle costole Kulusevski. Il quale è riuscito a limitarlo, non certo a spegnerlo. In ogni caso, la marcatura ad personam è rivelatrice: dell'Inter campione d'Italia e attuale capolista, Marcelo Brozovic è forse l'unico davvero insostituibile. La sua evoluzione tattica lo ha negli anni letteralmente trasformato: centrocampista offensivo nei primi anni interisti, segnati anche da frequenti disapprovazioni di San Siro, si è ormai trasformato nel crocevia obbligato della manovra nerazzurra. Non si può nemmeno dire che abbia arretrato il suo raggio d'azione, perché in realtà lo ha ampliato, tanto da risultare nella stagione scorsa il giocatore di Serie A con più chilometri percorsi a partita. Una mobilità che gli serve per proporsi in appoggio ai compagni in ogni lembo di campo compreso tra le due trequarti. Alla corsa e all'acume tattico, il croato unisce anche le virtù tecniche, tra cui la capacità di usare in modo quasi paritario i due piedi, che gli consente immediatezza e velocità di esecuzione. La presenza di un buon perno centrale può dare sicurezza a tutta la squadra. Per esempio, la Juve del ciclo d'oro ha costruito parte delle sue fortune prima su Pirlo (per molti versi inarrivabile) e poi su Pjanic. L'innesto di Arthur non è stato altrettanto fortunato, tanto che per ora Allegri preferisce affidarsi a Locatelli. Molti tecnici preferiscono rinunciare al playmaker unico per giocare con due centrocampisti centrali. Quasi sempre, però, uno dei due è per caratteristiche più regista dell'altro. Nel Milan, per esempio, Tonali è più classicamente centrale di Kessie, così come nel Napoli Demme lo è più di Anguissa e nella Roma Cristante lo è più di Veretout. Più paritari i compiti fra De Roon e Freuler nell'Atalanta di Gasperini. Non sempre, peraltro, al centrale vengono demandati compiti di regia. Nella Lazio di Inzaghi il perno era indubbiamente Leiva, provvisto di un senso tattico largamente superiore alla media e splendido cacciatore di palloni; la fonte primaria del gioco, però, era Luis Alberto. Ora, con Brozovic, l'ex tecnico biancoceleste ha trovato un centrale in grado di fornirgli un servizio all inclusive: tattica, corsa, creatività.