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Premier League

15/08/25, 12:39

Calciatori professionisti e fantacalcio: cosa dice il regolamento della Premier League

Calciatori e staff possono iscriversi al fantacalcio? Le regole dei club e il clamoroso episodio che coinvolse Jack Grealish e un tifoso norvegese

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La Fantasy Premier League (FPL) è una vera e propria ossessione per milioni di appassionati di calcio, ma c'è una domanda che in molti si pongono: i calciatori professionisti possono giocarci? La risposta, a sorpresa, è sì. La Premier League non lo vieta, ma lascia la decisione ai singoli club, che hanno visioni molto diverse sul tema.

Le regole e i club che dicono sì (o quasi)

Secondo quanto riportato da BBC Sport, la Premier League non ha una norma che proibisce ai giocatori o ai membri dello staff di partecipare alla FPL. Tuttavia, i club hanno la libertà di imporre le proprie regole interne. Per esempio, Arsenal, Bournemouth e West Ham permettono a giocatori e staff di partecipare. Il Fulham è un po' più cauto e, pur consentendolo, raccomanda ai membri del suo staff di evitare di schierare i giocatori del Fulham nelle loro squadre. Le ragioni di questa cautela sono legate a una questione che va oltre il gioco: la potenziale fuga di informazioni sensibili.

In passato, diversi giocatori noti sono stati visti giocare a FPL, a riprova che la pratica non è affatto rara. Tra questi, gli attuali giocatori del Newcastle come Aaron Ramsdale, Anthony Gordon, Harvey Barnes, Fabian Schar e Kieran Trippier, oltre al terzino del Liverpool Conor Bradley.

La storia di Jack Grealish e la "fuga di notizie"

Il caso più emblematico, e che ha fatto più scalpore, è quello di Jack Grealish nel 2021. Un tifoso norvegese dell'Aston Villa, conoscendo l'identità di alcuni membri dello staff del club che giocavano a FPL, aveva notato che avevano ceduto Grealish dalle loro squadre prima della partita contro il Leicester. Il tifoso, un certo Henning, ha capito immediatamente che il giocatore era infortunato, e la notizia si è sparsa a macchia d'olio.

L'Aston Villa, che perse la partita per 2-1, avviò un'indagine interna per scoprire chi avesse fatto trapelare la notizia dell'infortunio. L'allenatore del Leicester, Brendan Rodgers, ha persino ammesso di aver sentito le voci sull'infortunio di Grealish prima della partita. Un episodio che, a detta di Pep Guardiola, non è solo non professionale, ma addirittura "immorale".

Nonostante la Premier League non abbia emesso divieti, l'incidente ha acceso i riflettori su una questione di privacy e correttezza sportiva. La scelta di ogni club di permettere o meno ai propri membri di giocare alla FPL è diventata, di fatto, un modo per proteggere informazioni preziose che potrebbero influenzare l'esito delle partite.