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Bernardeschi bianconero fino alla fine, il futuro del trequartista tra rinnovo o addio
Pubblicata il 21/04/2022
©Shutterstock/No use without permission
Non è il momento dei saluti per Federico Bernardeschi. Lo ha ribadito a parole ma soprattutto con i fatti nella semifinale di ritorno di Coppa Italia contro la Fiorentina, squadra che l’ha lanciato nel grande calcio e che ancora una volta è stata punita da un ex ora in bianconero. La solita professionalità e attaccamento alla maglia, nonostante un contratto in scadenza il prossimo 30 giugno molto lontano dall’essere rinnovato, in un periodo non facile per il mancino di Carrara che dopo un finale di 2021 da protagonista con 4 assist e un gol, ha perso minuti e fiducia a causa di un paio di infortuni che lo hanno rallentato quando davvero sembrava “tornato”. Lui che dopo due stagioni positive, fatte di gol e prestazioni in crescendo – indimenticabile quella nel 3-0 contro l’Atletico Madrid negli ottavi di Champions – sembrava pronto a quel definitivo salto di qualità mai arrivato. Una stagione difficile sotto la guida di Maurizio Sarri, che gli ha dato sì spazio, spostandolo però più volte di posizione, fino ad arrivare alla stagione nera con Andrea Pirlo in panchina, dove arrivarono sì 39 presenze (quasi tutti spezzoni) ma in cui respirava poca fiducia dallo staff tecnico, finendo a giocare addirittura da terzino sinistro. Pochi mesi dopo lo sfogo e la rivincita in azzurro, con tanto di rigore segnato nella finalissima di Euro2020 a Wembley, e un ritorno al passato con l’Allegri 2.0 in cui Bernardeschi è sì tornato a convincere, ma forse non così tanto da meritarsi il rinnovo. Ora cinque partite di campionato per guadagnarsi l’accesso in Champions League, più la finalissima di maggio in Coppa Italia, per lasciare ai tifosi un bellissimo ricordo – e magari un altro trofeo – con la speranza che la rete di mercoledì sera allo Stadium non sia stata l’ultima pennellata in bianconero del “Berna”.