Da Berlino al Benfica: Xavi torna in Champions con il suo Barcellona

Per l’ultima apparizione di Xavi in Champions League si deve tornare indietro di oltre sei anni, esattamente al 6 giugno 2015, giorno della vittoria del Barcellona in finale per 3-1 contro la Juventus. Luis Enrique mandò in campo il suo capitano nella ripresa, giusto in tempo per mettersi la faccia al braccio ed alzare nella notte di Berlino quella che è attualmente l’ultima Champions vinta dai Blaugrana. Quando l’uomo da 157 presenze nella massima competizione europea, terzo nella classifica all-time dietro a Cristiano Ronaldo e Iker Casillas, siederà sulla panchina del suo Barca contro il Benfica saranno passati bene 2362 giorni dall’ultima volta. La scelta di Xavi non è casuale: nel periodo più difficile del club nel nuovo millennio, la dirigenza catalana ha pensato ad uno dei simboli storici per risalire la china. Il ritorno con il suo vecchio mondo non è stato dei più agevoli, affrontando subito l’Espanyol in un derby molto caldo, vinto di misura grazie al rigore realizzato nella ripresa da Memphis Depay. Anche la prima da tecnico in Champions League per l’ex Al Saad sarà tutt’altro che scontata; in ballo c’è la qualificazione agli ottavi di finale e per il Barcellona quello di martedì è un vero e proprio match-point. Da esorcizzare c’è la partita di andata dominata 3-0 dai lusitani trascinati da uno scatenato Darwin Nunez, in cui i giocatori spagnoli sono sembrati una squadra allo sbando e senza regole. Proprio il rispetto è il primo credo dello Xavi mister. Ha subito preteso rigore e impegno da tutti, perché ai suoi tempi “le cose sono sempre andate bene quando nel gruppo c'era ordine e disciplina", un biglietto da visita mica male per chi vuol entrare nella storia Culè anche dall’altro lato del campo.