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Aggressione alta e recupero palla, in Serie A non è solo questione di classifica

Pubblicata il 27/01/2022
Aggressione alta e recupero palla, in Serie A non è solo questione di classifica
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Costruzione dal basso sì o costruzione dal basso no: un argomento che sta dividendo il mondo del calcio tra chi preferisce giocare il pallone sempre e comunque, anche a ridosso della propria area di rigore e chi, affidandosi alla vecchia scuola, non esclude a priori di far arrivare la palla ai propri attaccanti anche attraverso il lancio lungo. Negli ultimi anni la possibilità di costruire già con portieri e difensori è diventata un’abitudine, facilitata anche dalla regola che dal 2019 permette alla squadra in possesso di giocare il pallone già all’interno della propria area di rigore, portando i tecnici italiani, da sempre i più attenti ad elaborare contromosse tattiche, a colpire l’avversario dove potesse essere vulnerabile, ovvero nel recupero palla nella metà campo avversaria, una pratica molto amata da tecnici come Pep Guardiola e dalla nuova scuola tedesca – con Klopp in testa – con il culto del “Gegenpressing”. Nel campionato italiano le migliori in questa speciale classifica sono Inter e Milan, ma andando ad analizzare la statistica di Calcio.com sull'elaborazione dei dati forniti da Kama.Sport ne esce un quadro diverso. La media della Serie A di palloni immediatamente recuperati (entro 5 secondi o 3 passaggi avversari) è di circa 3,38 a partita, con solo tre delle prime otto della classe ad avere una media superiore a quella nazionale. Milan e Inter, rispettivamente a 4,55 e 4,48 e l’Atalanta, da sempre la più europea tra le formazioni del Belpaese, quarta a 3,81. A completare il podio c’è lo Spezia di Thiago Motta (3,91), allenatore molto vicino alla scuola catalana, dove il recupero alto è un mantra inconfutabile. Tra le altre squadre “sopra media” c’è l’Empoli di Andreazzoli, da sempre amante del lavoro in fase di pressione dei suoi attaccanti, il Verona di Tudor e il Torino di Juric, due squadre quasi speculari, molto vicine alla scuola di Gasperini, soprattutto quella del croato granata e la Samp di D’Aversa, ora passata in mano a Giampaolo. E le altre big? Appena al di sotto della media con 3,32 palloni recuperati ci sono Juventus e Roma, figlie di una mentalità ben chiara dei propri tecnici – Allegri e Mourinho - molto più conservatori rispetto alle evoluzioni europee, mentre stupisce il dato della Lazio di Sarri (3,27) e soprattutto di Italiano (2,86) a Firenze, due allenatori che nelle esperienze passate avevano puntato molto delle loro fortune sull’aggressività nella metà campo avversaria. I due hanno capito fin da subito la disponibilità del materiale umano a propria disposizione optando per uno stile di gioco diverso dalle proprie abitudini, ma che riesca a regalare una classifica migliore alla propria squadra, da sempre giudice supremo del lavoro di ogni allenatore.
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Classifica marcatori

1
Lautaro Martínez
Attaccante
23
23
23
23
2
Dušan Vlahović
Attaccante
15
15
15
15
3
Victor Osimhen
Attaccante
13
13
13
13
4
Olivier Giroud
Attaccante
13
13
13
13
5
Albert Guðmundsson
Attaccante
13
13
13
13